L’Eremo di Liccia è posto nelle montagne che dominano Castelbuono, a circa due miglia dal centro abitato. Fondato dal principe Giovanni Ventimiglia, è dotato di 9 salme di terra che un tempo potevano ospitare i viandanti e prestare il servizio religioso a contadini e pastori. Nel 1650 il convento aveva 12 camere, una infermeria e 4 camere per curare i malati. Una sorta di ospedale religioso dalla struttura architettonica imponente che adesso viene restituito alla fruizione del pubblico in tutto il suo antico splendore.
Le congregazioni castelbuonesi nascono dall'esigenza
cristiana di aggregazione e di unione. Se è vero che le prime nacquero in età medievale-rinascimentale come corporazioni
è tuttavia indiscusso che la loro nascita, scioglimento, rinascita o cambio di nome è un filo rosso che collega il nostro secolo a quei
tempi andati. così congregazioni estinte hanno lasciato il posto a nuove,
congregazioni latenti si sono ricostituite ed altre attive hanno avuto sorte inversa. La storia delle confraternite locali è una vena importantissima della storia del paese.
Dai congregati dipendevano feste e riti, manifestazioni e devozioni
e ancora costruzioni di edifici più o meno importanti, lasciti e donazioni.
Sono diciassette, e, al completo, come generalmente sono in questa occasione, raggiungono un totale di circa duemila confrati.
La loro posizione nella processione è stabilita dall'anzianità di costituzione - le piú giovani davanti - o da altre ragioni particolari (rifondazioni, scissioni, ecc.).
Come si sa le Congregazioni sono associazioni laicali, regolati dal diritto canonico,
la cui origine risale al Medioevo, che avevano compiti di formazione religiosa ma anche di solidarietà e reciproca
assistenza, economica e sanitaria, fra i confratelli. Si dividono in Confraternite e Compagnie (la cui
approvazione è riservata alla S. Sede) e in Congregazioni propriamente dette (di diritto diocesano).
Nonostante i loro compiti si siano notevolmente ridotti, a Castelbuono ne sono
attive ben diciotto maschili (13 femminili) i cui confratelli sono legati,
oltre che dalla comune fede, dalla sepoltura comune,
e da alcuni obblighi, come quelli dell'accompagnamento funebre, della partecipazione alle
processioni del Corpus Domini e di Sant'Anna (obbligatorie per tutti, tranne motivi giustificati, sotto pena di multa),
a quella del SS. Crocifisso (una rappresentanza), alle cerimonie della propria festa religiosa,
al precetto pasquale, alle Quarantore (una rappresentanza).
L'ammissione di nuovi confratelli è
sottoposta a particolari formalità e al possesso di precisi
requisiti, e la cerimonia di «entrata» è assai suggestiva e significativa.
Una volta erano espressioni di categorie sociali (artigiani, contadini, pastori, «civili», ecc.),
adesso sono piú aperte e meno caratterizzate.
Fino a circa trent'anni fa, la Compagnia del
SS. Rosario e del SS. Sacramento portavano ancora le cappe medioevali con il cappuccio sul volto.
(per maggiori informazioni si veda il volume inedito di Antonio Mogavero Fina: «Origini delle Confraternite di Castelbuono»).
Rappresentanze Confraternite con la reliquia di San Felicia da Nicosia
L’amministrazione comunale di Castelbuono ha approvato le linee guida per la gestione dell’Eremo di Liccia. La struttura affidata al Centro Polis, sarà destinata alla fruizione di turisti e visitatori, sala convegni e conferenze, centro per attività culturali (teatro, musica, poesia, presentazione di libri), valorizzazione, promozione e commercializzazione dei prodotti tipici siciliani e non, divulgazione e ricerca scientifica e utilizzo della struttura da parte di associazioni.
Il Comune di Castelbuono intende utilizzare la struttura per eventi enogastronomici sia privati che pubblici, (matrimoni, battesimi, cresime, lauree, compleanni) per eventi fotografici o filmati e potrà gestire il bar con istituzione di diretta sua diramazione o affidandolo a terzi con bando pubblico
Libera tu, Libera io, Libere tutte e quindi Liberate, ma anche un invito: Libera te da ogni coercizione, materiale, psicologica, culturale. Libere di sognare, di desiderare, di sbagliare, di fuggire e di ritornare, libere come ciascuna vuole. Qualunque sia il tempo e la fatica che......
No commentIl Centro Polis è lieto di ospitare la mostra di pittura intitolata “Ti porto al mare” di Francesco Anastasi. Ispirato dall’omonimo romanzo dell’autrice castelbuonese Maria Pina Mitra, Anastasi ha voluto riprodurre attraverso un percorso artistico, una tela nata dall’interconnessione dello scambio reciproco tra parole e......
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